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EDOARDO
Origio...Si, arch'io incomincio... guarda un po' qui alle
tempie. Eitu hai quasi dieci anni più di me.
GlORGIO
Perçon
Io conosco uno, che a ventisette anni era bianco come la neve
EDOARDO
dente in simili osservasioni.
Nationalmente....Merlet! Lo conoscevo arch’io...... tutto
biance. Lo incontro ancora di tanto in tanto, ma non ci si
saluta più...si, la vitai -(pausa). C'era anche lui quella
sera, quell'indimenticabile sera, in nostra compagnia.
Masi-
GlORGIO (gy)
fra sè)
„ — —
ni fa in ferrevis
Esser grigi non vuoldir nulla. Anche gli anni non vegliano
dir nulla. Non ei sono forse uomini, cho a sessanta o settan-
t'anni diventano padri....o fanno la vita allegra? Si pos-
sono chiamargot veochi questi? No. Una sola cosa pfova che-
si èvecchi... la morte. Non sono vecchi i centenari,vecchi
desi del
sono quelli che domani debbono morire (accennando fuor
=====
la finestra) quella giovane è veochissima, se alla prima cau-
tonata cade morta. I
alzo, sende, ma l
niente. L'altro resta EDOARDO (dietro a lui) Chimo gente,
Chi credevo ehe tu avessi visto mio moglie! deve appunte ve-
nire da un momento all'altro....no, no, non è lei.